
Nasce a Vimercate, nel 1935. Deceduto nel 2013, è considerato una delle figure più rilevanti dell'arte astratta del '900. Dopo studi di impostazione tecnico-meccanica si inserisce giovanissimo nel clima artistico di Milano, frequentando lo studio di Enrico Baj dove frequenta Lucio Fontana, Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Riconoscendo la fine della spinta propulsiva dell'arte informale, promuove l'azzeramento totale dell'esperienza artistica precedente ed un nuovo inizio insieme a Manzoni e Castellani con l'utilizzo di tele monocrome, spesso totalmente bianche, estroflesse con varie tecniche in modo da creare effetti di luci ed ombre cangianti con l'inclinazione della sorgente luminosa. Bonalumi avvia un percorso di studio ed analisi delle possibilità fornite dall'estroflessione della tela mediante l'utilizzo di sagome di legno e metallo inserite dietro la tela. L'opera di Bonalumi è considerata da molti critici estremamente fantasiosa e sempre nuova con particolare attenzione sul lavoro degli anni settanta-ottanta, con ombre prospettiche contrarie alle direzioni delle normali sorgenti di luce, creando appunto un effetto disorientante. Questo approccio è da spiegarsi come elemento di rottura agli standard pittorici tradizionali: di fatto se nel corso della storia dell'arte l'uomo ha sempre studiato la prospettiva per creare un effetto pittorico realistico, Bonalumi la ribalta, o la distorce creando un suo personale "punto di vista" in linea con il movimento primiano di cui faceva parte. La sua prima personale risale al 1956 presso la Galleria Totti di Milano mentre nel 2018 Palazzo Reale di Milano in collaborazione con il Museo del Novecento gli dedica la mostra Bonalumi 1958-2013, antologica comprensiva di oltre 120 opere. Le opere di Bonalumi sono attivamente ricercate dai collezionisti di tutto il mondo ed è costantemente scambiato nelle aste più prestigiose. Non di secondaria importanza è l'attività poetica di Agostino Bonalumi, che ha pubblicato, tra il 2000 e il 2010, sei libri di poesia.